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Ormai non si comprende più nulla sull’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona
L'editoriale
Ogni cittadino non riesce più a farsi un’idea su come funzionano i servizi dell’unico Ospedale della propria città.
Quello che sembra assurdo è il fatto che da qualche settimana il reparto Covid si trovi privo “per fortuna” di pazienti ricoverati, mentre tutto rimane immutato, senza la riconversione ospedaliera che consentisse alla popolazione del vasto comprensorio barcellonese di poter usufruire dei servizi essenziali offerti da quel nosocomio.
Cambiano i direttori generali dell’Asp, arrivano i commissari mandati dalla Regione, ma non cambia il modo gestionale della struttura ospedaliera, rimasta aperta senza offrire al paziente che ne ha seriamente bisogno un servizio adeguato ed efficiente che soddisfi le esigenze di chi incappa giornalmente e seriamente in viaggi della speranza per potersi curare, non potendo usufruire per una semplice cura di quella struttura pubblica.
Dopo l’avvicendamento dei vertici aziendali tra l’ex direttore generale la Paglia ed il commissario straordinario regionale Alagna pare che nulla o poco sia cambiato in termini di miglioramenti dei servizi del Cutroni Zodda di Barcellona. Chi ha i poteri decisionali continua a non decidere sul dafarsi.
Tutt'oggi si continua a rimanere passivi, disorientati e senza una precisa risposta su cosa fare. Si continua a temporeggiare senza decidere su come meglio tenere efficiente quella struttura, con la verità “avvolta nel mistero”, senza che si conosca in modo definitivo e chiaro il suo strano destino.
Quello che si è verificato appena quattro giorni fa ci è sembrato particolarmente assurdo: a poco più di cento metri dal pronto soccorso del Cutroni Zodda si è verificato un incidente stradale, la mamma col proprio figlioletto tra le braccia è rimasta in attesa del 118 per alcuni minuti, al suo arrivo sono saliti a bordo e trasferiti in un'altra struttura della provincia di Messina
