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[Milazzo, incendio nella stanza del sindaco, domani riprende l'attività nei tre piani del comune]

<L’incendio al Comune. Domani riprenderà regolarmente l’attività al piano terra, al primo e al terzo>



Questa mattina poco dopo le 8,30 un incendio è divampato all’interno della stanza del sindaco Midili al secondo piano del palazzo municipale. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, immediatamente allertati, ha evitato che le fiamme potessero propagarsi negli altri locali adiacenti. Il rogo potrebbe essere scaturito da un cortocircuito che avrebbe interessato un condizionatore o il personal computer presente nell’ufficio del primo cittadino, ma, come accade in questi casi, nessuna altra ipotesi viene esclusa.


Quando è divampato l’incendio il sindaco Midili non era nella stanza ma si trovava al Castello per partecipare al congresso internazionale dei chimici.

All’arrivo dei vigili – che hanno domato il rogo nel giro di trenta minuti – è stata disposta - l’evacuazione dal Palazzo Municipale di tutto il personale in servizio e si è proceduto a chiudere temporaneamente la struttura.

A incendio domato sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e gli agenti della Polizia locale per ulteriori accertamenti.


Oltre a fare chiarezza sull’accaduto, occorrerà procedere sia alla quantificazione dei danni, sia al ripristino dei luoghi per consentire la ripresa dell’attività amministrativa. Già domani gli uffici al piano terra, al primo e al terzo piano dovrebbe essere nuovamente operativi, mentre per l’intero secondo piano i tempi si preannunciano più lunghi. I vigili del fuoco hanno evidenziato che va verificata la salubrità delle varie stanze, anche non interessate direttamente al rogo in quanto gran parte del materiale bruciato aveva come componente la plastica. Inoltre occorrerà procedere alla sistemazione dell’ufficio del sindaco e dei locali attigui, attraverso non solo un intervento di sanificazione con l’ozono e poi di pulizia, ma anche si dovrà procedere alla tinteggiatura delle pareti e al ripristino dell’impianto elettrico andato in tilt.


Quanto ai danni, oltre a tutti i documenti presenti nella stanza del primo cittadino andati perduti (i fascicoli non avvolti dalle fiamme sono stati ovviamente danneggiati anche dal getto d’acqua dei vigili del fuoco che hanno evitato che l’incendio potesse causare maggiori danni) al pari di gran parte delle suppellettili e delle attrezzature informatiche, ci sarà da verificare quanto l’intensa coltre di fumo nero abbia danneggiato le cinque pale settecentesche custodite nelle stanze interessate dall’incendio. Le tele di grandi dimensioni e di notevole valore raffiguranti scene religiose al momento appaiono completamente annerite dalla fuliggine.


Sarà la Soprintendenza a seguito di sopralluogo a stabilire se hanno subito danni. Le pale, da anni esposte all’interno di palazzo dell’Aquila, sono di proprietà del Fondo Edifici di Culto e provengono dalla chiesa del Santissimo Salvatore del borgo di Milazzo.

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